Finali alternativi, storie incompiute e riaperture
Finché una storia non si conclude, le speculazioni sul suo finale sono potenzialmente infinite, avendo come limiti solo quelli posti dallo svolgimento della trama fino a quel momento; le ultime pagine di un libro ne chiudono l’universo narrativo consegnandolo al suo pubblico perché ne tragga una morale. Il bisogno di storie, connaturato al genere umano, viene pienamente soddisfatto solo alla conclusione del racconto, l’unica capace di consentire un bilancio. «I racconti “già fatti” ci insegnano anche a morire. Credo che questa educazione al Fato e alla morte sia una delle funzioni principali della letteratura. Forse ce ne sono altre, ma ora non mi vengono in mente» (Umberto Eco)
Carlotta Susca, The End, in ADDICTED. Serie TV e dipendenze, LiberAria
Tipo di dipendenza: degli spettatori dal finale
Serie TV di cui parla: How I Met Your Mother, Sense8, Better Call Saul, Gilmore Girls, Twin Peaks
Cinque gradi di dipendenza affettiva nelle serie TV
Tutte le storie del mondo, passate, presenti e future, la struttura stessa della loro raccontabilità, si articolano nella relazione tra un soggetto e un oggetto di valore (materiale o immateriale, un tesoro o un amore), sul loro congiungimento e sugli ostacoli che si frappongono. Non fanno eccezione le serie TV, ovviamente, che si fondano, grazie all’ampiezza del loro arco narrativo, sull’approfondimento psicologico dei personaggi e le loro interazioni.
Il tema di questa raccolta, però, è la dipendenza, estremizzazione e devianza del desiderio, la sua trasformazione in necessità negativa – non sto bene quando ci sei, sto male quando manchi – e incontrollata
Jacopo Cirillo, Love Addicted, in ADDICTED. Serie TV e dipendenze, LiberAria
Tipo di dipendenza: dei personaggi in una relazione sentimentale
Serie TV di cui parla: The Affair, Fleabag, Ray Donovan, Love, You’re The Worst
Strategie narrative per alimentare la dipendenza dello spettatore
Siamo tutti, in un modo o nell’altro, dipendenti. Sentiamo un bisogno viscerale che ci spinge verso qualcosa o qualcuno; addirittura siamo dipendenti da un’abitudine ripetitiva e persistente che magari ci modifica l’umore. L’internet addiction, le droghe, lo shopping, il sesso o il gioco d’azzardo possono cambiare la percezione di sé e dell’ambiente circostante, modificare la nostra coscienza. Tuttavia, qui si parlerà di una dipendenza un po’ strana, verso qualcosa che materialmente non possiamo toccare, verso un prodotto che non possiamo ingerire, ma senza il quale l’esistenza sembrerebbe priva di significato. È la dipendenza dalle storie, dalla concatenazione di eventi gestiti da persone che non siamo noi, dagli altri
Marika Di Maro, La trama e il personaggio, in ADDICTED. Serie TV e dipendenze, LiberAria
Tipo di dipendenza: del pubblico dalle serie TV
Serie TV di cui parla: Pretty Little Liars, The Big Bang Theory
Dal beat alla canzone, la costruzione di mondi seriali attraverso la musica
In un’epoca in cui la trasmissione dei dati è permanente e permeante, la diffusione mediatica ha portato con sé un costante rumore di fondo a cui sembra impossibile sfuggire. Il nostro corpo subisce inarrestabili sollecitazioni, fungendo da cassa di risonanza per una molteplicità di onde sonore che ci attraversano e ci influenzano, effetto collaterale di un’ineffabile pervasività elettroacustica. In una realtà così composita dal punto di vista uditivo, il silenzio ha acquisito un peso specifico mai così importante, tanto anelato nella sua assolutezza sensoriale quanto inaccessibile, come ha dimostrato John Cage
Michele Casella, Il ritmo delle storie, in ADDICTED. Serie TV e dipendenze, LiberAria
Tipo di dipendenza: delle serie TV dai suoni e dalla musica
Serie TV di cui parla: Twin Peaks, The Knick, Stranger Things, Sense8, The Get Down, Vinyl, Gomorra
La dipendenza delle serie TV dal grande schermo
Prima, per secoli, millenni, era stato altro, decisamente: ascoltava storie, guardava tragedie e commedie, leggeva libri. In seguito è mutato, ed è diventato spettatore cinematografico, abitante di un luogo unico, la sala, e di un mondo che poteva prender vita solo lì: il film. Poi, in un movimento irreversibile, quel luogo deputato alla visione ha perso la sua assolutezza e si è diviso, integrato, evoluto, reincarnato e parcellizzato tante volte, in tante vite: ed ecco allora, progressivamente, che lo spettatore cinematografico è diventato anche spettatore televisivo, fruitore di home video, internauta, utente-autore del web e dei social network
Leonardo Gregorio, Le altre vite del cinema, in ADDICTED. Serie TV e dipendenze, LiberAria
Tipo di dipendenza: delle serie TV dal cinema
Serie TV di cui parla: Ash vs Evil Dead, Minority Report, Fargo
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