«Non sorprende che gli autori, veri clerici vagantes 4.0, studino e scrivano (li troviamo in varie testate, blog e dipartimenti universitari), approfondiscano e giochino nel calderone di una materia che combina in uno strano equilibrio sapienza tecnica e incanto narrativo. Lo spettatore è messo di fronte a uno specchio tenero e impietoso delle sue complicazioni, fragilità, contraddizioni e (ogni tanto) miserie che rendono ancor più eroico il sopravvivere quotidiano in una società che perde l’orientamento ma non la voglia di camminare.»